Lory D
Sabato 29 agosto – Ex Cimitero San Pietro in Vincoli – h 02:00
Nato a Roma nel 1969, Lory D inizia a suonare nel 1987, quando, a casa si divertiva a sckretchare sull’hip-hop. A partire dal 1988, inizia a coltivare la sua passione per le sonorità elettroniche a partire dall’house, dall’acid, fino alla techno, subendo le influenze di quelli che, ormai, possono essere considerati i “classici” delle scuole di Chicago e di Detroit. Ormai, considerato storico dj di Roma, Lory D inizia a suonare negli Acid Party insieme a Mauro Dandini, suona anche nei primi raves italiani di fine anni ’80. Da qui inizia la sua la sua attivissima storia di dj che lo porta a suonare in tutti i templi dell’electro e della techno, italiani, ma non solo, il suo sound arriva anche nei locali Olandesi, a New York, in Svizzera, in Francia. Incide per l’Electronic out Broading Caste e per la Adrena Chrome, la stessa etichetta di The Moover. Ma è con “Antisystem” disco inciso con la BMG, venduto e apprezzato in tutto il mondo che attira su di sé l’interesse. Nel 1990, fonda con la collaborazione di Andrea Benedetti, la SNS “SOUNDS NEVER SEEN” la prima etichetta techno sperimentale italiana, che lo ha portato ad essere definitivamente considerato una della pietre miliari della scena elettronica mondiale, e a pubblicare nel 2003, l’album “Sound Never Seen” sull’etichetta di Aphex Twin “Rephlex”. Tra le sue varie produzioni da ricordare le colonne sonore dei film “Scarlet è viva” di Asia Argento e di “AlmostBlue” dove le immagini di Alex Infascelli, scorrono impastate al suono di Lory D in un gioco di stridore, morbidezza e spigolosità. I suoi dj set sono una continua esplorazione di tecniche e ricerca nell’universo electro e techno, ricerca di formule sconosciute che sappiano ancora suscitare emozioni.
Dopo diversi anni di inattività, Lory D ha recentemente pubblicato 2 EP sull’etichetta scozzese Numbers, salita alla ribalta per aver pubblicato nuovi talenti della scena UK come Jackmaster, Spencer, Dead Boy e Hudson Mohawke.
Di fronte a certe sequenze di dischi proposti dalla console di Lory D, l’idea del concerto tradizionale sembra un oggetto d’antiquariato. La magia del live si sposta in un’artificialità programmata, in una immaginaria stanza sospesa, regolata da metronomi cyber dove incubi e desideri possono convivere e aspettarci dietro ogni angolo. A contrasto con la musica pop in queste stanze elettroniche si perpetua la vocazione trasformista della metamorfosi della musica.