BLACK COUNTRY, NEW ROAD

BLACK COUNTRY, NEW ROAD

Venerdì 26 agosto, sPAZIO211, 21:20

Venerdì 26 agosto, sPAZIO211, h.21:20, ticket

“Extraordinary abilities to find collective spirit through experimenting with pop music, free jazz and post-rock” – Loud & Quiet
“One of the most exciting bands of Britain’s experimental new breed” – Mojo
“Traditional guitar bands are dead: long live the raucous, provocative, sprawling collective… their live shows have been thrilling, packed affairs” – The Observer
“Black Country, New Road, a seven-strong unit of musicians, create rich and foreboding narratives of social and sexual anxieties, thickened by saxophone and violin that twist into horrific knots of noise over multiple, carefully sequenced musical passages” – The Independent
Per molte band due canzoni non sono tante. Sono un punto di partenza o uno spunto per ciò che verrà: sono la costruzione primitiva delle basi artistiche di un gruppo. Eppure i BLACK COUNTRY, NEW ROAD sono riusciti ad attirare l’attenzione di pubblico e media già solo attraverso i primi due singoli condivisi nel 2019, “Athen’s, France” e “Sunglasses”.
Ciò che ne è conseguito è stata la nomina a “migliore band del mondo” su The Quietus, recensioni entusiastiche dal New York Times al The Guardian, una copertina su Loud & Quiet, una live session per BBC 6 Music, show sold out in tutto il paese, l’inserimento in line up al Primavera e a Glastonbury, un live show accompagnati da un’orchestra e un invito alla TV francese insieme a Kim Gordon dei Sonic Youth ed Ed O’Brien dei Radiohead. Le loro esibizioni live sono diventate leggendarie tra i fan della scena emergente che si è riunita attorno al decantato pub londinese di Brixton, The Windmill, già meta dei Fat White Family, black midi, Squid e molte altre band.
In equilibrio tra post-rock, post-punk e influenze jazz, “For the first time”, il loro album di debutto pubblicato a febbraio 2021 via Ninja Tune, è in perfetto equilibrio tra questa prima incarnazione della band e la loro continua evoluzione.
Originari di Cambridge, dopo aver suonato insieme in varie formazioni, è solo come Black Country, New Road che hanno scoperto un profondo senso di armonia e unità. Alcuni membri si conoscono dai tempi della scuola secondaria, altri dei tempi dell’università: questo ha creato uno spirito coeso e un legame profondo che si riflette nella loro istintiva creatività collettiva. Eppure, nonostante siano così potenti uniti, singolarmente sono degli avidi esploratori: molti di loro suonano in altre formazioni, hanno progetti solisti e collaborano con altri artisti. Inoltre, il loro background eterogeneo, che fonde musicisti di formazione classica a quelli autodidatti, si traduce in una miscela unica, che combina un’abilità tecnica precisa con un’essenza primordiale imprevedibile.
Dopo l’annuncio dell’abbandono della band da parte del co-fondatore e frontman, Isaac Wood, i Black Country, New Road, ora ensemble di sei elementi, hanno ripreso ad esibirsi nei festival più importanti con un set musicale completamente nuovo. ”Stiamo facendo musica nuova che suona come quella dei Black Country, New Road, è forte come qualsiasi altra cosa che abbiamo suonato fin’ora ma diversa” afferma Lewis Evans.
Inizia quindi un nuovo capitolo per una delle band più acclamate della nuova scena musicale anglo-irlandese che, con l’esordio “For the First Time“, in vetta alle chart inglesi e in nomination ai Mercury Prize 2021, e “Ants from Up There“, pubblicato a febbraio 2022, hanno saputo crearsi un’identità ben definita tra il post punk più sperimentale e l’avant jazz.
I Black Country, New Road nel 2022 sono Lewis Evans (sassofono), May Kershaw (tastiera), Charlie Wayne (batteria), Luke Mark (chitarra), Tyler Hyde (basso) e Georgia Ellery (violino).

Project