GILLA BAND

GILLA BAND

Sabato 26 agosto, sPAZIO211, 18:30

Sabato 26 agosto, sPAZIO211, h.18:30ticket

Protagonisti della scena sviluppatasi a Dublino durante gli anni Dieci, si sono caratterizzati per l’intransigenza sonora e per il sound influenzato dai problemi di salute mentale che hanno afflitto Dara Kiely, il cantante.
Problemi che sono presto giunti a minare la stessa sopravvivenza della band.
Dopo aver recentemente cambiato il nome da Girl Band a Gilla Band, il gruppo ha realizzato il suo terzo LP, “Most Normal” via Rough Trade Records: il disco, il primo con il nuovo nome, arriva a distanza di tre anni dal precedente, “The Talkies” ed è stato registrato, prodotto e mixato dal bassista Daniel Fox.
Per il loro primo album come Gilla Band, il quartetto ha ridisegnato il proprio paradigma.
“Most Normal” è come poco altro che avete sentito prima, uno spettro caleidoscopico di rumore messo al servizio di canzoni pop spezzate, corse sulle montagne russe avant-punk con effetti FX e passaggi di nichilismo futurista da dancefloor.
L’isolamento di Covid ha privato la Gilla Band di qualsiasi opportunità di provare il nuovo materiale dal vivo, ma la pandemia ha anche incenerito qualsiasi idea di scadenza per il nuovo album. Erano liberi di armeggiare a piacimento, di riscrivere, ristrutturare e reinventare i brani che avevano tagliato e, come dice il batterista Adam Faulkner, “di smontare le cose e dire: “Proviamo questo”. Potremmo provare ogni idea selvaggia”. Il gruppo ha anche subito l’incantesimo dell’hip-hop moderno, “in cui c’è una produzione molto pesante e si pasticcia con la traccia per tutto il tempo”, dice il bassista Daniel Fox.
“Ci è sembrata una strada divertente da percorrere, è stata una precisa influenza”.
Il filo conduttore che tiene insieme le ambiziose forme avant-pop di “Most Normal” è la presenza anticonformista e antagonista del frontman Dara Kiely, che abbaia discorsi selvaggi, esilaranti e inquietanti, blaterando di come si spalmano i pesci con il lubrificante o di come ci si veste con le fodere dei bidoni della spazzatura o di come si debbano indossare jeans boot-cut di seconda mano..
.E il punto è tutto qui: i Gilla Band fanno male, colpiscono duro con un sound che è caotico, claustrofobico, ma al tempo stesso metodico e razionale nel suo intento sovversivo. Se cercate il suono dell’angoscia e del vivere odierno è qui che dovete guardare.

Project