SLEAFORD MODS

SLEAFORD MODS

Domenica 25 agosto, Parco Peccei, h. 16:00
Domenica 25 agosto, Parco Peccei, h.16:00, ingresso gratuito

Gli Sleaford Mods, voce ruvida e feroce della working class, continuano a farsi sentire: hanno fondato la loro etichetta discografica, “Extreme Eating”, su cui il 22 febbraio di quest’anno hanno pubblicato il loro ultimo disco “Eton Alive”: il manifesto più completo e radicale del loro pensiero, portato all’esasperazione dalla dilagante alienazione digitale della nostra epoca.
L’album, è stato anticipato dal primo estratto “Flipside” e dal video-clip del secondo singolo “Kebab Spider”: entrambi i singoli, come del resto tutto l’album, dimostrano che il duo di Nottingham ha ancora molto da dire e lo fa con il suo stile indefinibile ma anche inconfondibile, una ormai nota e ampiamente apprezzata mescolanza abrasiva di hip hop, grime, electro-punk, post punk e indie, che forse con quest’ultimo lavoro risulta meno minimalista dei precedenti, ma che, al di sopra di tutte le sfumature stilistiche, rimane sempre fortemente connotata da un’importante vocazione socio-politica, in questo caso fortemente legata alla Brexit e alla crescente alienazione digitale.
La nostra società e la nostra vita quotidiana raccontate con sguardo feroce: senza filtri, e con un’ironia così tagliente da sconfinare spesso e volentieri in rabbioso, disperato sarcasmo. Jason Williamson dice di questo salbum: “L’accumulo di tormento per chi rifiuta di capitalizzare esclusivamente attraverso canali mediocri e come risultato è sputato sul cemento. Oscuro e coperto di orrore come un ragno gigante striscia fuori la corona della loro piccola porzione di carne di strada”.
Gli Sleaford Mods sono una cellula disturbata e disturbante, nell’ecosistema musicale odierno: in loro, lo spirito più corrosivo e strafottente del punk originale si sposa – in un modo tanto imprevedibile quanto “inevitabile” nel risultato finale – con la narratività del rap. Jason Williamson è una specie di The Streets molto più incattivito e beffardo (o se preferite, è l’erede perfetto e migliore del “poeta punk” John Cooper Clarke), mentre Andrew Fearn trova il modo di creare i perfetti abiti sonori per questo microcosmo testuale di cinismo, humour e corrosività: batterie elettroniche, schegge (post) punk, sintetizzatori lo-fi.
“undoubtedly, absolutely, definitely the worlds greatest rock n roll band……Sleaford Mods” Iggy Pop<(b>
Il successo vero e proprio è arrivato nel 2013 in seguito alla pubblicazione di “Austerity Dogs”, l’album che ha dato notorietà agli Sleaford Mods eleggendoli perfetti cantastorie degli anni della crisi, della recessione, delle complessità. Ma in realtà la loro storia è molto più lunga, e soprattutto sempre fieramente indipendente. Il primo album risale ancora al 2007 (l’omonimo “Sleaford Mods”), a cui poi ne sono seguiti altri quattro (con Simon Parfrement al posto di Fearn alle produzioni).
Nel 2012, dopo l’arrivo di Fearn, pubblicano “Wank”, seguito dallo già citato “Austerity dogs” nel 2013 e dall’altrettanto acclamato “Divide and Exit” del 2014, anno in cui pubblicano anche due EP “Tiswas” e “Fizzy”. L’anno dopo pubblicano “Key Markets” ed i brani “Ibiza” insieme ai Prodigy e “Head and Shoulders” con i Letfield. Nel 2016 esce l’EP “T.C.R.” e nel 2017 “English Tapas” per Rough Trade Records.
La loro è una voce che arriva da lontano, dai bassifondi della Britannia più proletaria e meno “fashionista”, e che non ha mai avuto il minimo modo e la minima tentazione di ammorbidirsi, annacquarsi, addomesticarsi.
Uno degli act più crudi, coinvolgenti e diretti si possano incontrare oggi lì dove la parola, la nuda onestà e la narrazione sono ancora un fattore decisivo.
“Minimal and brutal.” 8/10 Uncut
“Foul-mouthed left-wing duo.” Daily Mail
“A poetic blast of classic rage” The Times
“A currently unrivalled feast for the mind.” Mojo
“Nobody can touch Sleaford Mods right now.” Narc
“Jason Williamson’s populist fury is razor sharp.” Wire
“Something potent, original and unique.” The Telegraph
“Scalding excoriations of modern life.” The Independent
“Fierce yet killer funny, dense but never flabby, this is bile with mileage.” The Independent “Biting humour and sharp observations of an uncomfortably recognisable contemporary Britain.” The Observer
“Anger is still the foremost energy, but there is a much richer seam of humour than they like to let on. Their set is relentlessly powerful.” The Guardian

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